Ultimamente parlando al telefono con un’amica, ho avuto il piacere di ricordare l’artista giapponese YAYOI KUSAMA, della quale sono sempre stata affascinata dalle sue opere artistiche di stile Concettuale, Pop art e Surreali, le sue installazioni colorate dalle forme insolite come le zucche, opere tutte accomunate dal disegno dei pois. Per coloro che non conoscessero questa artista, oltre a dipingere e disegnare scrive poesie e romanzi quest’ultimi piuttosto irreali.
reperite dal Web
L’artista nasce in Giappone, a Matsumoto nella prefettura di Nagano nel 1929. La sua è una famiglia dell’alta società, proprietaria di un impianto di semi, che fin da bambina ha previsto per lei un preciso ruolo nella società.
A Yayoi Kusama le si può attribuire di avere rivoluzionato l’immaginario artistico contemporaneo con la sua produzione influenzata dagli avvenimenti biografici. Fin da bambina, è stata vittima di allucinazioni visive e uditive e per aiutarsi, si è rifugiata nell’arte, che considerava un valido conforto. Tuttavia, i genitori non vedevano di buon occhio la vena artistica della figlia ma piuttosto vedevano nella piccola Yayoi, un impiego marginale nella loro azienda di semi, verdura e piante con vendita all’ingrosso. Questo ha scatenato la ribellione di Kusama verso una società maschilista che relegava le donne a ruoli accessori.
Nel 1957 l’artista si traferisce negli Stati Uniti, dove ha catturato l’attenzione dei critici ed è da quel momento che ha iniziato a inserire nei suoi lavori attributi del femminismo, del Surrealismo, della Pop Art, dell’Art Brut ed Espressionismo astratto. La sua predilezione per i pois e per l’infinito è stata influenzata anche da artisti rinomati dell’epoca, come Andy Warhol. Inizialmente giunta in America per lei non è stato facile affermarsi nel mondo dell’arte sia perché all’epoca l’ambiente era molto maschile e poi anche per le sue origini giapponesi. Ma la sua tenacia è stata premiata, e ha avuto la possibilità di esporre alla galleria Brata, dove nacquero le carriere artistiche di numerosi altri artisti, come l’espressionista astratto Franz Kline.
Nel 1966 Yayoi si presenta senza essere stata invitata alla Biennale di Venezia e crea l’opera “Giardino dei Narcisi” per la quale getta 1500 sfere galleggianti nei canali di Venezia.

Dopo aver raggiunto la fama in tutto il mondo, nel 1973 Yayoi Kusama è tornata in Giappone, dove si è fatta ricoverare spontaneamente in un istituto psichiatrico dove tutt’oggi vive e continua la sua opera artistica dipingendo quadri e scrivendo poesie e romanzi surreali. La sua storia è una testimonianza della resistenza dell’animo umano e della capacità dell’arte di trasformare il dolore in bellezza.
Nell’anno 2012 per Yayoi nasce l’ulteriore collaborazione con Louis Vuitton e il suo direttore artistico, Marc Jacobs, per la realizzazione di una delle capsule collection più note e apprezzate di sempre. Per la suddetta collezione l’artista ha utilizzato i suoi pois su capi d’abbigliamento, borse e articoli di pelletteria su cui sono stati stampati altri motivi cari all’artista, come le zucche.

Yayoi Kusama è una delle artiste più importanti e famose del Giappone, conosciuta in tutto il mondo come già detto, per i suoi pois e per i suoi colorati impianti dalle forme piuttosto inusuali. Numerose sono le mostre a tutt’oggi a lei dedicate e molteplici quando compì i novant’anni. A questo proposito dal 17 Novembre 2023 sino al 21 Aprile 2024 vi è stata una mostra delle sue opere intitolata “Infinito presente” proprio qui in Italia e precisamente a Bergamo al Palazzo della Ragione, mostra la quale non mi sono lasciata sfuggire.
Qui di seguito posto un video che sono andata a ricercare su YouTube il quale racconta ancora più brevemente di quanto abbia fatto io, la sua storia e la sua arte e aggiungendo anche qualche particolare che la sottoscritta ha trascurato nel riassumere la vita dell’artista. Il video in questione è la presentazione a quello che è il film dedicato alla sua vita.
Ce l'ho fatta finalmente a iscrivermi, colpa del mio antivirus. Incredibile questa artista, non la conoscevo ed è una bellissima scoperta.
Eccomi qua a leggere un bell'articolo su un'artista a me del tutto sconosciuta.
Un caro saluto e grazie
Molto interessante!
Non la conoscevo e ti ringrazio per averne parlato 🙏🤗🙏
Buon inizio di settimana